Cane da cinghiale per eccellenza, il vandeano gode di una popolarità senza macchia, sostenuta da una diffusione conseguentemente importante.Il briquet griffon è la Vandea non ha più bisogno di raccomandazioni, visto l’importante posto che occupa nella famiglia dei grifoni francesi; è molto popolare e tutti lo chiamano semplicemente Vandeano. Da diversi lo s’incontra in quasi tutte le regioni, a fianco di cacciatore di cinghiale che praticano la caccia collettiva e conviviale Bisogna voler riconoscere che la sua temibile efficacia contribuisce in modo determinante alla reputazione di cui gode. Grifone di antiche origini, non è solo e rappresentante di taglia media della specie, a metà strada fra il grande grifone, suo patriarca, e i bassotti, costituisce al contrario una razza a se con una propria identità, sia per quanto concerne il fisico che per quanto riguarda le sue attitudini per la caccia. Secondo l’opera “i segugi francesi nel XIX secolo” opera del conte Coulteulx de Canteleu, pubblicato nel 1873, diverse regioni, fra cui la Vandea, possedevano “alcune varietà di briquet successivamente migliorate, provenienti in genere dai cani d’ordine di questo paese”. In generale i briquet sono in origine cani mezzo sangue nati da cagne incrociate con cani da muta. Si ottiene così un cane che prende dal padre la tipologia euna buona attitudine, e dalla madre l’allattamento al territorio e alle necessità locali.
Un briquet di pura razza: un vero paradosso
La storia del briquet si modifica successivamente in maniera molto rapida nel corso del ventesimo secolo. Prima della guerra del 1518, il conte d’Elvas aveva già selezionato una muta di briquet della Vandea con i quali forzava le lepri.Ma sarà nel periodo fra le due guerre, e precisamente nel 1924, che l’interesse portato nei confronti di questi cani portò alla creazione del club del grifone della Vandea, nato dal primo antico Club del basset grifone di Vandea (1907) , sotto l’impulso di alcuni allevatori desiderosi di organizzare l’allevamento del briquet. È in quel periodo che la tipologia attuale fu definita e fissata. È interessante notare che causa della sua forte identità,il Vandeano e il solo cane da caccia di taglia media ad aver mantenuto ufficialmente la denominazione di briquet nella nomenclatura della Federazione Cinofila Internazionale. Quando esaminiamo umbri che è della Vandea vediamo immediatamente come controllori sia votato alla migliore efficacia. E non sarà certo il carattere a smentire questa impressione. Sul piano pratico si tratta di un segugio fuori dal comune, dotato di un viscerale amore per la caccia, il che lo spinge a volte fino all’insubordinazione. In compenso è dotato di uno spirito d’iniziativa e spesso ci è molto utile. Fornisce i migliori servigi agli appassionati della caccia con i segugi in cui scopo è quello di far correre i cinghiali. Un corridore al tempo stesso appassionato ed equilibrato
Fedele alla reputazione di cui godono sia i bassotti dei grifoni si tratta di un ottimo cane per le battute, e non si addormenterà mai durante le azioni. Con lui non si hanno tempi morti. Si mostra altrettanto prezioso nel sottobosco e fra i roveti e non disdegna tuffarsi in acqua se deve stanare un solengo da uno stagno .Coraggioso, tenace alla ferma,è tuttavia uno specialista che gli inseguimenti accesi. È comunque in grado di scovare, grazie al rifiuto che non hanno nulla da invidiare agli altri cani da traccia della sua categoria. Bisogna pure aggiungere che la gran parte degli attuali esemplari è dotata di una buona voce. Si deve tuttavia riconoscere che se da un lato abbiamo molte qualità positive, esistono alcuni inconvenienti inerenti ai suoi meriti. Cacciatore indiavolato, diventa difficile da educare, sebbene sempre più gente ci riesca. Si ritiene inoltre che si tratti di un cane indisciplinato conto tuttavia si incontrano un po’ dappertutto mute di briquet abbastanza disciplinate per essere guidate correttamente durante le azioni di caccia. Non dobbiamo inoltre confonderlo con un cane d’ordine, visto che è stato selezionato per compiti molto differenti. Si tratta innanzitutto anche un cane da traccia generosa, polivalente, un po’ indipendente certo, ma che non vi rimarrà mai fra i piedi. Segni particolariNato come cane rustico e robusto dal pelo lungo, è piuttosto compatto e ben proporzionato con un appartamento è un’andatura distinti. Di corporatura ragionevole compresa tra 48 e i 53cm per le femmine, e i 50 55cm per i maschi. Abbastanza muscoloso, appoggia su membra anteriori forti è briquet. Le sue reni sono diritte, muscolose è ben sostenute con un dorso corto e solido. La testa è piuttosto corta, senza per questo essere massiccia, e il suo cranio è leggermente bombato. Le sopracciglia pronunciate lo ricoprono tuttavia gli occhi di colore scuro, grandi e vivaci, che gli conferiscono un aspetto recettivo. Le orecchie non sono troppo lunghe e raggiungono appena la mascella; sono strette, fini e soffici con l’attaccatura che parte da sotto la linea dell’occhio. Sono ricoperte di molto bello e terminano a punta. Una coda ha relativamente corta, portata elegantemente sciabola abbellisce il suo aspetto di cane deciso . Il bello a volte un po’ lungo e ispida, sempre ruvido al tatto, con un ricco sottopelo. La livrea chiara spesso si colora di bianco e di arancione, ma se ne incontrano pure di tricolori, bianchi e neri, neri e fulvi e ovviamente color cinghiale Articolo tratto da “La caccia al Cinghiale” n°17 Gennaio-Febbraio 2004
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Il Parere degli utilizzatoriParlo volentieri del vandeano, una razza che mi sta molto a cuore nella nostra sezione. È un cane di taglia media e colori ben distinti: i lavori di nella nostra selezione abbiamo scelto lo standard, quindi taglia media tra 0,50 e 0,55 al garrese. È collegato e di buon rientro, qualità molto importante per un segugio da seguita. Noi lo abbiamo scelto è selezionato unicamente per la caccia al cinghiale, ma non disdegna nemmeno la lepre. Se fosse un fuggire lo classificherei nei pesi massimi, i suoi punti di forza sono il gran carattere e il coraggio, pressoché fondamentali della caccia al cinghiale. Non è eccessivamente veloce ed è molto legato al filo della traccia lasciata dall’animale. È dotato di ottimo olfatto , da dove incontra la caccia inizia a dare voce, portandosi allo scovo e sul fermo con voce ululata. Il suo difetto più grande può essere il pelo che essendo ruvido e lungo richiede molta cura . d’estate può essere opportuno tosarlo , ma in inverno il manto gli garantisce isolamento e protezione. |